sabato 29 novembre 2008

La risposta di Obama agli attacchi in India

La portavoce del team di Obama per la sicurezza nazionale, Brooke Anderson, ha diramato nella giornata di giovedì questo commento sugli attacchi terroristici a Mumbai, in India.

"Il Presidente eletto Obama condanna fortemente gli attacchi terroristici a Mumbai, e i suoi pensieri e le sue preghiere vanno alle vittime, ai loro parenti e al popolo indiano. Questi attacchi coordinati cotnro civili innocenti dimostrano quanto è grave e pressante la minaccia del terrorismo. Gli Stati Uniti devono continuare a rafforzare l'alleanza con l'India e tutte le nazioni che intendono stradicare e distruggere la rete terroristica. Siamo al fianco del popolo indiano, la cui democrazia si dimostrerà molto più forte dell'ideologia dell'odio che ha portato a questi attacchi".

La situazione in India, al di là del tragico bilancio in termini di vite umane, complica anche la situazione diplomatica nella zona. Alcune fotni indiane si dicono certe del coinvolgimento di "elementi Pakistani" negli attacchi a Mumbai. Lo stesso ministro degli Esteri indiano, Pranab Mukherjee, ha affermato "Le investigazioni preliminari indicano che alcuni elementi del Pakistan sono coinvolti" e il Primo Ministro Manmohan Singh ha indicato che gli attentatori provengono da Karachi, la più grande città del Pakistan.
Il Pakistan ovviamente nega ogni addebito, così come la polizia di Karachi, ma un riaccendersi della tensione fra due potenze nucleari - entrambe alleate degli Usa nella lotta al terrorismo - rappresenta un fattore di novità non positivo nella situazione geopolitica della zona.

venerdì 28 novembre 2008

L'autore dei discorsi di Obama va alla Casa Bianca


Nel recente pacchetto di nomine fatte da Barack Obama per la sua amministrazione e il suo staff, figura anche il nome di Jon Favreau, nome che è ancora sconosciuto ai più, come d'altronde si conviene a tutte le penne alle spalle dei capi di stato.
Jon Favreau è il più fidato degli autori dei discorsi di Obama, e nell'ala ovest della Casa Bianca ricoprirà il ruolo di supervisore dei discorsi presidenziali.
Favreau ha solo 27 anni, ed è uscito dal college Holy Cross di Worchester, Massachusetts, nel 2003. Poche settimane dopo, è entrato nello staff di John Kerry per la campagna elettorale del 2004. Qui Favreau ha incontrato Robert Gibbs, attualmente designato Portavoce della Casa Bianca, e che all'epoca era il portavoce di Kerry. Una volta entrato nello staff di Obama, Gibbs ha raccomandato al senatore dell'Illinois questo giovane dalla penna d'oro. Nel 2005 Favreau è stato assunto nell'ufficio di Obama al Senato, e nel 2007 è diventato capo degli autori dei discorsi nella campagna elettorale.
In realtà il primo incontro tra i due risale alla convention Democratica del 2004. La leggenda dice che Obama era nel backstage e stava provando il famoso "keynote speech" che lo avrebbe lanciato alla ribalta politica. Favreu, all'epoca 23enne, gli si avvicinò consigliandogli di riscrivere un passaggio per evitare una ripetizione. "Mi guardò, un po' confuso, poi disse 'chi è questo ragazzino?'" ricorda oggi Favreau.
Per la sua giovane età e le sue capacità, Favreau è diventato molto noto negli ambienti politici a partire dai caucus dell'Iowa, quando il New York Times gli dedicò un articolo dopo che Hillary Clinton - riferendosi all'oratoria di Obama - aveva detto "Si fa campagna elettorale con la poesia, ma si governa con la prosa".
Favreau, che durante la campagna elettorale ha guidato un team formato dal 26enne Adam Frankel, formatosi alla scuola di Theodore Sorensen (l'autore dei discorsi di John Kennedy), e dal 30enne Ben Rhodes, è solito minimizzare il proprio apporto all'arte oratoria di Obama definendosi "L'allenatore alla battuta di Ted Williams" (uno dei più noti battitori della storia del baseball americano).

giovedì 27 novembre 2008

La scure del team di Obama sui possibili ministri

La lunga marcia di Obama verso la presidenza degli Stati Uniti è stata caratterizzata da una insolita assenza di gaffe ed errori imbarazzati da parte dello staff del candidato. Questo è accaduto perchè Obama, non a caso soprannominato "No drama Obama", si è sempre contraddistinto per una grandissima prudenza nella scelta delle strategie delle persone.
La stessa meticolosità è presente anche nella selezione della squadra di governo, ma a detta di alcuni osservatori questo potrebbe pregiudicare la presenza di moltissime personalità qualificate ma che non soddisferebbero i criteri della più rigida selezione della storia presidenziale.
Oltre ai dossier dell'FBI, il team di Obama ha sottoposto a tutti i possibili candidati un questionario di sette pagine in cui si chiedono informazioni su praticamente ogni aspetto della vita privata. Oltre alle normali domande sulla fedina penale, ai candidati viene chiesto di diari personali, interventi su Internet e investimenti finanziari di tutta la famiglia.
L'analista politico della CNN ed ex consigliere di Nixon, Ford, Reagan e Clinton, David Gergen ha accusato il questionario di essere troppo invasivo, ed esprime dubbi sulla possibilità di riuscire ad esaminare in così breve tempo la mole di documenti richiesta ai candidati.
La vittima più illustre della scure del team di Obama è, a quanto pare, l'imprenditrice di Chicago Penny Pretzker (nella foto), amica e finanziatrice del presidente eletto e possibile scelta per il Dipartimento del Commercio.
La Pritzker ha rinunciato all'offerta, annunciando pubblicamente che non avrebbe fornito nessuno dei documenti richiesti in quanto "ho diversi obblighi a Chicago che mi impedirebbero di svolgere questo compito". In molti rintengono che il vero motivo sia la indisponibilità della Pretzker a rivelare i complessi legami finanziari suoi e della sua famiglia, una delle più importanti di Chicago.
Secondo molti esperti, la severità della selezione potrebbe tagliare fuori dai posti chiave dell'economia molte persone qualificate che provengono però dal settore privato ed hanno quindi più legami finanziari rispetto a chi ha passato una vita nel settore pubblico.
Ma per quanto la selezione possa essere dura, gli assistenti di Obama preferiscono perdere qualche persona qualificata piuttosto che andare incontro a qualche incidente o scandalo nei primi mesi di governo, che potrebbe mettere in dubbio le capacità di leadership del Presidente.
Sembrano quindi aver fatto tesoro di quanto accadde nel 1992 a Clinton, che appena eletto nominò due Procuratori generali - Zoe Baird e Kimba Wood - che dovettero farsi da parte quando si scoprì che avevano assunto immigrati irregolari. L'imbarazzante incidente capitò nel momento peggiore per il nuovo Presidente, che fu accusato di non aver saputo gestire il processo di transizione.
Anche George W. Bush ha subito un incidente simile quando assunse l'ex capo della Polizia di New York Bernard Kerik come Segretario alla Sicurezza Nazionale. Kerik era stato fortemente raccomandato da Rudy Giuliani e apparentemente l'amministrazione Bush non fece indagini su di lui. Kerik dovette dimettersi poco dopo la nomina: anche per lui si parlò di possibile impiego di immigrati irregolari, ma anche di alcuni investimenti finanziari e di una relazione con l'editrice Judith Reagan.
La severità dei criteri di Obama è stata invece lodata da Stephen Hess, assistente di Eisenhower e Nixon e autore del libro "Cosa facciamo adesso? Una guida per il presidente eletto". Hess ha detto "La transizione di Clinton è stata la peggiore della storia, non mi sorprende che Obama abbia assunto proprio alcuni degli assistenti di Clinton. Può stare sicuro che eviteranno di fare gli stessi errori".

Fonte: CNN

mercoledì 26 novembre 2008

Geithner: noto a Wall Street, meno ai Democratici

di Jon Hilsenrath e Deborah Solomon (Wall Street Journal)

Da giovane assistente al Tesoro alla fine degli anni '90, Timothy Geithner una volta disse che la cosa di cui andava più fiero era l'essere riuscito a raccogliere più di 100 miliardi di dollari per combattere l'instabilità finanziaria in Asia e America Latina.
"Il mondo si è dimostrato molto più solido rispetto agli anni precedenti nell'affrontare le crisi, grazie alla forza delle risposte politiche" disse l'allora 37enne funzionario.
Ora che si appresta a guidare il Dipartimento del Tesoro, Geithner deve affrontare un sistema mondiale ben lontano dall'essere solido, apparentemente immune alle azioni della politica, e in cui 100 miliardi di dollari possono andare bene solo come anticipo per risolvere i problemi.

In un momento di crisi paragonabile solo alla Grande Depressione, il presidente eletto Obama ha deciso di affidarsi a uno dei manager più esperti nella gestione delle crisi, un uomo conosciuto e apprezzato tra i leader di Wall Street ma quasi sconosciuto tra molti politici Democratici.
"E' una grande scelta" afferma John Tain, amministratore di Merril Lynch, che era considerato uno dei candidati al Tesoro da John McCain "Tim conosce i mercati e la politica meglio di chiunque altro".
Ma Andy Stern, presidente del sindacato Service Employees International Union, ha detto "Ho sempre un certo timore verso chi ha passato la sua vita alla Federal Reserve. Non lo conosco bene".
Stern in realtà esagera, Geithner ha passato alla Federal Reserve solo cinque anni, e a differenza di molti suoi predecessori ha poca esperienza in politica e nel settore privato.
Un uomo intenso, atletico, con la faccia da ragazzo e un acuto senso dell'umorismo, Geithner ha affrontato le principali crisi economiche degli ultimi 15 anni, prima al Tesoro e poi alla Fed.
Geithner, il cui padre lavorava per il governo e la fondazione Ford, è cresciuto in Usa, Asia e Africa. Dopo la laurea, è stato assunto nello studio di Henry Kissinger, e nel 1988 è entrato al Tesoro. E' diventato assistente e allievo del Segretario al Tesoro Lawrence Summers durante l'amministrazione Clinton, e ha giocato un ruolo chiave nel salvataggio dell'economia di Messico, Corea del Sud e Indonesia, e nella decisione di azzerare il deficit della Russia nel 1998.
Quando nel 1997 il sistema finanziario internazionale iniziava a tremare - in un clima di paura globale simile a quello odierno, ma meno intenso, Geithner e Summers misero in piedi un piano per aiutare la Corea del Sud. L'allora Segretario al Tesoro, Robert Rubin, era riluttante ad intervenire, ma Geithner e Summers lo convinsero che quello era l'unico modo per stabilizzare il paese. Alla fine Rubin accettò, e fu stabilito in un certo senso un precedente - per quanto su scala minore - per un aggressivo intervento governativo nel sistema economico.
Mentre le posizioni di Geithner su Wall Street sono ben documentate, quelle su altri temi - tasse, e commercio - sono più incerte. In generale viene visto come un uomo pragmatico, fatto sullo stampo dei suoi due mentori Summers e Rubin.

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martedì 25 novembre 2008

I conservatori: "McCain ha tradito gli ideali Repubblicani"

Il Senatore della South Carolina Jim DeMint è stato il primo Repubblicano di alto profilo a criticare pubblicamente John McCain dopo la sconfitta elettorale, accusandolo di aver tradito i principi conservatori.
Il Senatore, parlando ad un convegno sul futuro del partito Repubblicano, ha spiegato in che modo, a suo avviso, il Gop abbia deviato dal suo "marchio di fabbrica", rappresentato dalla libertà, dai valori religiosi e da un governo "leggero".
"Dobbiamo essere onesti, le colpe sono di molte persone, e dobbiamo citare George W. Bush, dobbiamo citare Ted Stevens [il potente Senatore dell'Alaska accusato di corruzione durante la campagna elettorale], ma temo che dobbiamo citare anche John McCain."
De Mint ha elencato una serie di recriminazioni sul comportamento del candidato Repubblicano
"McCain ha proposto una riforma del finanziamento elettorale che ha indebolito le organizzazioni del partito e di fatto ha ceduto il comando a George Soros. La sua proposta di sanatoria per gli immigrati clandestini, il suo sostegno alla lotta al riscaldamento globale che aggraverebbe il nostro bilancio. E infine il sostegno al piano di salvataggio proprio prima delle elezioni è stato il chiodo sulla bara. E si è opposto alle trivellazioni nelle riserve naturali artiche, in un momento in cui l'energia è così importante. Non era il candidato giusto, ma era l'unico a disposizione".
DeMint, contraddicendo tutte le analisi politiche degli ultimi mesi, ha spiegato che se l'amministrazione Bush non avesse aumentato il peso degli interventi governativi in economia, gli elettori Repubblicani non avrebbero abbandonato il partito
"Gli americani preferiscono un governo conservatore tradizionale, e hanno capito che questa volta i Repubblicani non glielo avrebbero dato".

La difesa - non molto convinta, per la verità - è arrivata da parte del Senatore Shelby dell'Alabama, che ha detto "Penso che il mio amico Jim DeMint non debba lavare i panni sporchi in pubblico". Intanto, McCain conquista ufficialmente il Missouri al termine del riconteggio.

lunedì 24 novembre 2008

Hillary Clinton Segretario di Stato, Tim Geithner al Tesoro

Manca solo l'ufficialità, che dovrebbe arrivare poco prima o poco dopo il Giorno del Ringraziamento (giovedì prossimo), ma le tessere più importanti del mosaico dell'amministrazione Obama sono andate al loro posto.
Hillary Clinton succederà a Condoleeza Rice al Dipartimento di Stato, che così diventa sempre più rosa: dopo essere stato in mano ad uomini per i primi 210 anni della sua storia, nell'ultimo decennio tre volte su quattro la carica è andata ad una donna.
Si è quindi sciolta la riserva, e anche se non ci sarà nessuna comunicazione in merito è evidente che l'indagine del team di Obama sugli affari di Bill Clinton ha dato esito soddisfacente.
Bill Richardson, che per un breve periodo era stato il favorito alla carica di Segretario di Stato, potrebbe essere dirottato al Dipartimento del Commercio.
E' praticamente assegnata anche l'altro posto chiave della nuova amministrazione, quello di Segretario al Tesoro. Obama ha scelto Timothy Geithner. 47 anni, presidente della Federal Reserve Bank di New York, sottosegretario nell'amministrazione Clinton, Geithner è al tempo stesso un nome nuovo e una persona di esperienza. La scelta è stata accolta bene dai mercati, a giudicare dalla chiusura positiva di Wall Street nel giorno dell'annuncio. Il team economico sarà completato da Lawrence Summers, già Segretario al Tesoro di Clinton, come consigliere della Casa Bianca.
Per quanto riguarda gli Interni, Obama avrebbe scelto l'ispano-americano Raúl M. Grijalva dell'Arizona, che nella sua carriera di deputato ha sostenuto la legalizzazione degli immigrati clandestini ed è favorevole ad una legislazione più restrittiva sul possesso di armi da fuoco.
E' formato anche lo staff della comunicazione della Casa Bianca. Come ampiamente previsto, il nuovo Segretario alla stampa (il portavoce della Casa Bianca) è Robert Gibbs, direttore della comunicazione per Obama durante tutta la carriera politica di Obama. Il direttore della comunicazione della Casa Bianca sarà Ellen Moran, che ttualmente dirige l'organizzazione 'Emily's List', che si occupa di appoggiare politiche dei Democratici a favore della scelta delle donne sull'aborto. Dan Pfeiffer, portavoce di Obama in campagna elettorale, sarà vicedirettore della comunicazione.

domenica 23 novembre 2008

Sono stati fatti degli sbagli /3

La dottrina Palin



"E' d'accordo con la dottrina Bush?"
"In che senso, Charlie?"
"Come la definirebbe?"
"La sua visione del mondo"

E' la prima importante intervista televisiva si Sarah Palin, e l'anchorman della ABC Charlie Gibson le chiede di esprimersi in merito alla "dottrina Bush". Per chi non lo sapesse, per "dottrina Bush" si intende le motivazioni dell'amministrazione americana all'intervento in Afghanistan e Iraq, e più in generale l'idea che gli Usa possano avviare guerre preventive contro altre nazioni se si ritengono minacciati.
La risposta della Palin, che diventerà poi un tormentone comico, mette subito in luce le sue lacune, anche se la campagna di McCain cercherà di minimizzare la gaffe accusando Gibson di aver fatto una domanda troppo astratta, e affermando che la Palin con la sua risposta intendeva ironizzare su questo aspetto.